Bentornata, Principe-Granarolo!

A Genova, il 13 novembre scorso, dopo più di un anno di chiusura totale, e dopo 8 altri anni nei quali il servizio era limitato al tratto Principe-Via Bari, è stata finalmente riaperta al pubblico, nella sua interezza, la ferrovia a cremagliera Principe-Granarolo!

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Costruita tra 1898 e 1901 per aumentare la remunerabilità delle case e dei terreni situati nella frazione sulle prime alture, è sempre stata molto utilizzata dai residenti della zona, a causa della mancanza di altre alternative di mobilità, sia pubbliche che private. Chiusa nel tratto da Via Bari al capolinea superiore dal 2003 a causa del cedimento di alcuni muri di contenimento, dopo più di un anno di lavori finanziati dalla Regione Liguria è stata finalmente riaperta al servizio subendo anche alcune migliorie, come tre nuove fermate totalmente accessibili ai disabili. La sua importanza è tale che negli anni di chiusura della metà superiore del tracciato, molte persone scendevano al capolinea provvisorio di Via Bari continuando a piedi lungo il percorso (in ripida salita) per raggiungere Granarolo!

L’impianto è oggetto di grande affetto da parte dei genovesi di ogni età, tantoché nei primi giorni di riapertura, nonostante si trattasse di giorni feriali, è stato letteralmente preso d’assalto da viaggiatori e curiosi.

Spesso impropriamente chiamata “funicolare” (a causa della presenza di due “vere” funicolari a Genova, quella del Righi e quella di Sant’Anna) si tratta invece di una ferrovia a tutti gli effetti dal punto di vista normativo e di segnalamento: probabilmente la più corta ferrovia del mondo, coi i suoi 1136 metri! Per superare la pendenza media del 16% (e massima del 21,4%) la ferrovia è dotata di cremagliera, una ruota dentata motrice situata sotto la vettura al centro che si aggancia ad un’apposita rotaia dentata al centro dei binari. Prima degli ultimi lavori la cremagliera era di tipo “Riggenbach“, uno degli ultimi esempi rimasti al mondo, mentre ora è stata sostituita con la più moderna “Von Roll“. Altre particolarità che rendono questa ferrovia unica al mondo sono l’inconsueto scartamento, di 1200 mm anziché 1435 o 1000 (i due più comuni), e il sistema di scambi per effettuare l’incrocio delle vetture a metà linea (a parte questo raddoppio è a binario singolo), che è del tutto analogo a quello delle funicolari, ossia senza aghi mobili ma fisso, con le due vetture che sono dotate da un lato di ruote con doppio bordino, dall’altro di ruote lisce, senza bordino, che semplicemente appoggiano sulla rotaia senza dare direzione.

Panorama da GranaroloA parte questi dettagli tecnici, la Principe-Granarolo è di grande interesse per chiunque, grazie ai panorami che si godono dalla vetta. La stazione di partenza è situata al di sopra della stazione ferroviaria di Piazza Principe, di fianco al maestoso ex Grand Hotel Miramare, usato come location per molti film tra cui alcuni horror di Dario Argento. Ad essere sinceri, l’interscambio con la ferrovia potrebbe essere migliore: basterebbero alcune scale per collegare la partenza della cremagliera con i marciapiedi di Principe, mentre ora si è costretti a uscire dalla stazione e a fare qualche centinaio di metri lungo Via Andrea Doria.

Passaggio a livello di Via BiancoIl primo tratto, che costeggia Salita San Rocco, è il più ripido. Sottopassata Via Bari e superata la fermata omonima si trova il raddoppio per permettere l’incrocio delle vetture, situato esattamente a metà percorso. Il servizio è effettuato solo con una vettura, la “1”, che effettua servizio a spola, mentre la “2” è ancora alla rimessa delle Gavette di AMT in attesa di un restauro che appare sempre più lontano. Le vetture sono state costruite dalla Piaggio di Sestri Ponente nel 1929 e con i loro interni in legno sono un autentico gioiello, una macchina del tempo che ci riporta a inizio del XX secolo. Tornando al percorso, dopo il raddoppio inizia il tratto più bello, dove il trenino resta a mezza costa in una zona di ville lussuose e splendidi giardini: questo tratto è addirittura vincolato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici. Segue il passaggio a livello di Via Bianco, che precede di pochi metri la stazione di arrivo, costruita a guisa di chalet svizzero. Da qui si gode un panorama unico sul centro di Genova e sul Levante, fino al monte di Portofino, ed è anche l’unico punto da cui si può vedere la zona del Lagaccio.

Oltre che per i residenti e per i turisti in cerca di un panorama romantico, la ferrovia è di interesse anche per gli escursionisti: da Granarolo partono infatti i sentieri che conducono a Forte Sperone, il più maestoso dei forti di Genova, e a tutti gli altri forti costruiti nei secoli a difesa della Superba.

Insomma, un grande ritorno e un’ulteriore attrattiva per Genova, una città più verticale che orizzontale, un paradiso per gli appassionati data la presenza dei più curiosi impianti di trasporto (questo, le già citate funicolari, gli ascensori, l’ascensore orizzontale-verticale di Montegalletto…), ma anche una splendida citta d’arte e di mare, multiculturale da sempre, tra le più belle d’Europa.

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